Step by step, un passo alla volta. Senza strappi o fughe in avanti. È questo il programma di rilancio delineato dal gruppo belga Keestrack per Goldoni. L’obiettivo finale è quello di dar vita a una nuova gamma di macchine che in futuro abbraccerà anche i trattori da campo aperto
Riparte l’attività industriale Goldoni. Lo storico marchio emiliano rilevato dal gruppo belga Keestrack ha infatti riavviato lo scorso 13 aprile le proprie linee produttive dopo quasi due anni di inattività. Il primo passo per un più ampio rilancio di un’azienda passata nel volgere dell’ultimo decennio da una conduzione prettamente familiare incentrata su un business specifico. Quello dei trattori specializzati, alle pretestuose e fallimentari ambizioni di full line avanzate da Arbos Group. Ora il timone è in mano a Keestrack e all’amministratore delegato della sua divisione italiana, Roberto Lopes.
Sinergie a tre livelli
A lui è stato affidato il compito di definire e instaurare tra le due realtà quelle sinergie necessarie per rilanciare Goldoni e contemporaneamente ufficializzare Keestrack quale nuovo attore del comparto agricolo. “Tra Keestrack e Goldoni le sinergie si giocano essenzialmente su tre livelli”, afferma Roberto Lopes. “In primis quello della catena delle forniture. Il comune impiego di molti componenti permetterà di dar luogo a importanti economie di scala. Un esempio in tal senso i motori e gruppi idraulici usati sia per muovere i trattori sia per azionare le macchine da cantiere. Il nostro tradizionale core business. Seconda sinergia le condivisioni progettuali.
La divisione ricerca e sviluppo di Keestrack relativa a tutto ciò che riguarda l’idraulica e l’elettronica è qui in Italia e questo darà luogo a una importante crescita tecnologica dei prodotti, soprattutto in termini di innovazione. Infine c’è la possibilità di appoggiare la distribuzione a una rete globale, in particolare nei mercati extra mediterranei che al momento non vivono Goldoni quale presenza radicata”.
Nuova strategia distributiva
ldoni sarà affidata alla già esistente rete Keestrack? “Non necessariamente. Al momento vogliamo ridare slancio ai concessionari Goldoni ancora in essere. Con loro abbiamo già avviato un programma di attività volto a ricreare fiducia nei clienti. A seguire selezioneremo tra i concessionari Keestrack quelli che per competenze, attitudini e opportunità di mercato potranno diventare anche distributori Goldoni, visto peraltro che molti di loro da tempo commercializzano anche macchine agricole. Prima di concentrarci sulla rete però sarà essenziale rinnovare la linea di prodotto partendo dalle competenze consolidate del Marchio, fortemente orientato ai trattori specializzati e compatti. Goldoni: step by step
Da lì allargheremo poi l’offerta anche al campo aperto con un progetto specifico che partirà dal segmento utility per poi crescere con potenze e struttura fino a 180-200 cavalli. Tutti i nuovi modelli saranno peraltro sviluppati internamente, con l’obiettivo di affiancare alle tradizionali doti di affidabilità e robustezza dei trattori Goldoni anche contenuti tecnologicamente evoluti.
Anche agricoltura 4.0
In tale ottica, abbiamo pronto un prodotto allineato ai requisiti dell’agricoltura 4.0 per il quale siamo attualmente impegnati a ottenere una certificazione ufficiale che garantisca il cliente circa la reale possibilità di beneficiare delle agevolazioni fiscali messe in campo dal Governo”.
Un percorso a tappe quindi. “Si, perché non abbiamo intenzione di fare il passo più lungo della gamba. È questa peraltro la filosofia imprenditoriale da cui è nato e ha preso slancio il gruppo Keestrack, fondato nel 1988 partendo da un concessionario di macchine da cantiere e divenuto in poco più di 30 anni una realtà globale con quattro stabilimenti produttivi, ubicati in Repubblica Ceca, in Cina, in India e in Italia. Dà lavoro a 850 persone e genera annualmente un fatturato di 150 milioni di euro, 35 dei quali realizzati lo scorso anno dalla filiale Keestrack Italia, nata nel 2010”.
Autore: Andrea Castelli